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Mostre

Altr'e20- rigenerazioni culturali organizza e cura mostre e allestimenti. Alcuni di questi sono itineranti e noleggiabili con pacchetti "chiavi in mano" che prevedono anche allestimento, smontaggio e la possibilità di fornitura di materiale promozionale creato ad hoc.

Giochi di parole a 3 dimensioni

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Un divertentissimo viaggio attraverso sciarade, parole valigia, nonsense, bisensi e neologismi raccontati attraverso le forme di circa 60 opere. È la loro improbabilità che immancabilmente farà ridere o sorridere e magari riflettere sull’universo che ruota attorno e dentro i dizionari; un percorso nella lingua italiana che offre la possibilità di conoscerne molti aspetti palesi o nascosti, o talmente normali e quotidiani da non essere notati.

Ed ecco che il kiwi munito di braccia che impugnano una spada nell’azione di suicidarsi assume la forma di Harakiwi; la caffettiera col manico a forma di lumaca è invece Lumoka; l’orso che esce da un vecchio 45 giri (BariBall di B. Ursus e Mr. Grizzly, cantato da Mr. Grizzly, arrang. O. Plantigrado) è Discorso; dolci parole d’amore scritte su bacelli di piselli sono Legumi sentimentali; la banana biforcuta è Binana; la capra con manico e rotellina dentellata è Capriscatole e così via in un labirinto di divertimento da non confondere con quelli esposti macchiati d’olio che sono invece Labirunti.

L'appetito vien leggendo

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Mostra interattiva sulle tracce dell’alimentazione nella letteratura.

 

Museo Rabelais - Maison de La Devinière 37500 Seuilly – F

27 aprile / 31 dicembre 2013

 

Altr'e20 - éton'Art - Quadrilumi

 

Classica o moderna, la letteratura ha sempre associato il nutrimento dello spirito a quello del corpo. Dal giallo alla filosofia, gli scrittori hanno mischiato la gastronomia alle loro opere e, dall’opulenza delle tavole raffinate al ventre affamato dei poveri, l’alimentazione è presente in tutta la storia letteraria. È questo legame fra parole e cibo che propone l’allestimento della mostra « L’appétit vient en lisant », e quale miglior posto della casa natale di François Rabelais per accoglierlo? Lontano dall’immagine di eccessi del padre di Gargantua e Pantagruel, ecco un goloso invito alla scoperta della gastronomia all’interno della letteratura.

L’idea della mostra è nata dal progetto editoriale di libro per bambini « Il mistero delle favole divorate »  (Kite, 2013) / « Le mystère des contes croqués » (Passepartout 2013), scritto da Carolina D’Angelo e illustrato da Andrea Rivola.

Nel libro, Pantagruel soddisfa la sua golosità rubando il cibo nei libri che stanno a fianco del romanzo di Rabelais nella biblioteca di una bambina. Pantagruel ruba così la mela di Biancaneve, i frutti del Gigante egoista, la casetta di marzapane di Hansel e Gretel, ecc.

Sulle tracce di questo ladro goloso, la mostra interattiva propone ai bambini e agli adulti di intraprendere un viaggio alla scoperta degli alimenti, di ricette o di piatti presenti nella letteratura attraverso un percorso scenografico di più di 300 mq nei diversi spazi del Museo Rabelais.

La prima parte sottolinea l’importanza e il ruolo dell’alimentazione nell’opera di Rabelais attraverso estratti ed analisi della sua opera. Poi, un “tavola storica” evoca la storia dell’alimentazione e quella del gusto attraverso la letteratura; ci si potrà sedere a tavola con Petronio, Chrétien de Troyes, François Rabelais, Molière, Honoré de  Balzac, Alexandre Dumas e Marguerite Duras.

La seconda parte, allestita nei 200 mq di grotte scavate nel tufo sotto il museo, vede varie sezioni.

Inizialmente lo spazio delle “favole divorate” presenta installazioni interattive che evidenziano gli aspetti storici, culturali e nutrizionali di un alimento o di una famiglia di alimenti in relazione alle favole divorate da Pantagruel nel libro omonimo. La mela (Biancaneve) e la casetta di marzapane (Hansel e Gretel) nei fratelli Grimm, il fagiolo in Jacobs (Giacomino e il fagiolo magico), la focaccia in Perrault (Cappuccetto Rosso), la cacciagione in Rabelais (Pantagruel)… tante pagine da divorare con gli occhi!

 

Menu bambini

Preparato dai chuochi Grimm, Jacobs, Perrault e Rabelais

Mela alla Biancaneve

Fagioli magici alla Giacomino

Focaccia ripiena alla Cappuccetto Rosso

Cacciagione arrosto con salsa Carpalim

Dolce della casa alla Hansel et Gretel

 

Poi, si entra nella “cucina degli scrittori” per scoprire come Honoré de Balzac, François Rabelais, Marcel Proust, Georges Pérec, Alexandre Dumas, Guillaume Apollinaire o Marguerite Duras hanno distillato la gastronomia nelle loro opere e come la letteratura gialla flirta con i grandi cuochi con Agatha Christie, Georges Simenon, Manuel Vásquez Montalbán e Andrea Camilleri. 

La cucina degli scrittori

In preparazione:

Zuppa di porri e patate di Marguerite Duras

La madeleine di Marcel Proust

Nella riserva:

Il trattato degli eccitanti moderni – Il caffè di Honoré de Balzac

In essicazione:

Il detective si siede a tavola con

Agatha Christie, Georges Simenon, Manuel Vásquez Montalbán, Andrea Camilleri

In consultatzione :

Il grande dizionario di cucina di Alexandre Dumas

Nei vapori di cottura :

Della natura e dei scarifici offerti dai Gastrolati al loro Dio Ventripotente

di François Rabelais

 Tentativo d’inventario degli alimenti solidi e liquidi che ho ingurgitato durante l’anno millenovecentosettantaquattro di Georges Pérec

A menu :

Fantasie esotiche di Guillaume Apollinaire

 

Nel forno della cucina, le focacce calde sono pronte a esser caricate sul “carro delle focacce” e si potrà assistere a questo appetitoso episodio del Gargantua di Rabelais che è all’origine delle guerre pirococline:

« In qual modo nacque tra i focacciari di Lerné e gli abitanti del paese di Gargantua una gran lite da cui vennero grandie guerre ».

Infine, si potrà partecipare alla “battaglia culinaria”, o guerra delle salsicce.

Entrando nella troia inventata da Rabelais (lo scrittore imitando il cavallo di Troia, inventa un enorme maiale all’interno del quale alloggia i cuochi-soldato) come han fatto i cuochi-soldato del Quarto Libro, ci si potrà arruolare ai comandi dei colonnelli Arraffasalsiccia e Tagliabudino e partecipare alla battaglia contro le salsicce. In uscita grandi lavagne accoglieranno le tracce dei visitatori che scriveranno il loro pseudonimo da cuoco-soldato.

La mostra propone un percorso libero attraverso le installazioni che la compongono e che invitano il pubblico a d ascoltare, toccare e scoprire…

*« On boit et on mange beaucoup dans les romans de Rabelais. L’énumération complaisante des menus seigneuriaux, la précision cocasse des énormes quantités de victuailles qu’engloutissent les géants et leurs amis rappellent sans doute l’importance des thèmes de ripailles aux époques où la peur de la faim était obsessionnelle. Mais ils évoquent aussi le contentement à savourer avec gourmandise la bonne chère, à apprécier sa qualité et son origine, dans l’allégresse des festins qui emplissent le roman. »

Madeleine Lazard – Rabelais

« Manger, parler, chanter (fait-il ajouter : embrasser ?) sont des opérations qui ont pour origine le même lieu du corps : langue coupée, et plus de goût ni de parole. »

Roland Barthes – Lecture de « Physiologie du goût » Brillat-Savarin

 

«Il est probable que je quitterai un jour la plume pour la cuillère à pot. »

Alexandre Dumas

Concezione: Altr’e20 e éton’Art

Progetto di allestimento e realizzazione: Quadrilumi - Cristina Scardovi scenografa, Michele Giovanazzi architetto (www.quadrilumi.com), Altr’e20, éton’Art

Organizzazione: éton’Art

Commissariat de l’exposition et suivi :

Julie Pellegrin, capo servizio dei monumenti e musei dipartimentali - Consèil Général d’Indre et Loire

Alain Lecomte responsabile Museo Rabelais; Christine Mercier, coordinatrice animazione.

 

 

 

 

 

La biblioteca immaginaria

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Esistono libri che sono stati citati e/o descritti in altri testi, ma che sono frutto di pura immaginazione e fantasia...

 

Francois Rabelais ispirandosi all'antica biblioteca di Saint Victor redasse (nel capitolo VII del Libro secondo di Gargantua et Pantagruel) un catalogo burlesco dove si fece beffa della scienza scolastica e teologica del ,500. Un buon numero dei titoli da lui elencati sono puramente scherzosi e immaginari, altri si riferiscono ad autori e opere realmente esistenti.

È partendo da questi titoli che son stati interpellati vari autori selezionati oculatamente dalla rosa di coloro che hanno partecipato all’iniziativa Libri mai mai visti (concorso internazionale per oggetti-libro manufatti), distinguendosi per qualità e capacità artistiche. Artisti che son stati invitati a ri-costruire l’immaginaria biblioteca di Rabelais, non per creare dei falsi, bensì per costruire neo-libri (mai mai visti) dando libera interpretazione dei titoli stessi.

           

"La biblioteca immaginaria di Rabelais" raccoglie oggi circa quaranta libri manufatti ispirati ai titoli rabelesiani.

 

La mostra è stata allestita nel 2003 al Museo Rabelais (Chinon -F-). L’anno successivo, è stata ospitata nel suggestivo Château de Lichtenberg in Alsazia -F- per poi approdare in Italia al Museo dell’Illustrazione di Ferrara (2004), al Salone del Libro di Torino (2006), al Festival della Filosofia di Modena (2007) e a Pietrasanta di Lucca in occasione dell’iniziativa I libri invadono la città (2014).

I libri d'artista del Pulcinoelefante

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30 anni di poesia, sogni e immagini.

I libri d’artista del

PULCINOELEFANTE

 

12 maggio / 17 giugno

Russi (Ra)

 

In mostra una selezione dei piccoli ed eleganti libri cuciti a mano e a tiratura limitata che raccontano 30 anni di poesia,

di sogni e di immagini strappate alla tirannia del tempo dal poetico editore Alberto Casiraghi.

Esemplari unici che contengono disegni originali, piccole sculture, incisioni e ogni sorta di oggetti eseguiti da vari artisti. I testi spesso sono aforismi e piccole poesie. Libri non solo da leggere come un breviario, ma da osservare come un'opera e collezionare come oggetti senza tempo.

Libri per pensare, riflettere e sorridere alle strane e inaspettate visioni del pensiero.

 

Pulcinoelefante è il nome di una piccola (anche se ha già al proprio attivo più di 10.000 titoli) casa editrice caratteristica oltre per la rarità delle proprie edizioni, per la capacità di mettere insieme Arte e Poesia (di solito un testo poetico o aforismi che illustrano un'opera artistica o viceversa con bellissime copertine originali d'autore), che nel tempo si è arricchita di nomi prestigiosi, tra i quali Allen Ginsberg, Bruno Munari, Giorgio Manganelli, Fernanda Pivano, Lawrence Ferlinghetti, Nico Orengo, Mario Luzi, Arturo Schwarz, Ezra Pound, Samuel Beckett, Franz Kafka, Jean Cocteau, Corrado Costa, Cesare Zavattini; tra gli artisti Lucio Del Pezzo, Enrico Baj, Claudio Parmiggiani, Angelo Cagnone, Giuliano Della Casa, oltre ovviamente ad Alda Merini della quale si contano un migliaio di titoli.

I Libri Pulcinoelefante sono Libri non solo da leggere come un breviario, ma da guardare come un'opera (quadri, collages, incisioni, disegni, sculturine) da toccare, collezionare come manufatti d'epoca ed esempio di creatività e originalità artistico/editoriale.

 

“Il Pulcinoelefante è un ossimoro. Combina in sé cose apparentemente opposte: arte ed editoria, poesia e intrapresa economica, locale e globale. Anche l’editore-artista Alberto Casiraghy è una contraddizione. Ma a noi lettori piace così. Ci piace pensare che mentre dormiamo, mangiamo, leggiamo, facciamo l’amore, a Osnago, nel cuore della Brianza, c’è un mago che stampa con generosità libri inimitabili; li fa con i gesti che sono insieme di grande concentrazione e grande dissipazione. I suoi libri vanno in giro per il mondo con parole e segni che una volta stampati diventano unici. Nessuno potrà mai averli tutti. Non è favoloso?" Marco Belpoliti

 

“Notte tempo il vecchio portò suo figlio sul monte dell'elefante, ma lo salvò il Pulcino perché dovevano nascere i librini di Alberto.” Alda Merini

La biblioteca di Lilliput

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La biblioteca di Lilliput
1000 libri in miniatura dal '500 ad oggi

Mostra di libri in miniatura della collezione privata di Susana Lòpez del Toro

Russi, ex Chiesa in Albis
dal 9 ottobre al 15 novembre 2010

 

Per la prima volta in Italia, una mostra imperdibile per gli appassionati di libri, di arte e di curiosità in generale: La Biblioteca di Lilliput, un ricchissimo campionario di libri in miniatura raccolti dalla collezionista madrilena Susana López del Toro in anni e anni di ricerca; oltre 1000 piccoli gioielli prodotti tra il XVI secolo i giorni nostri. I libri in mostra hanno dimensioni talmente ridotte che, a volte, per leggerli occorre una lente di ingrandimento. Tra di essi figurano racconti per bambini, libri di viaggio, Amleto di Shakespeare, i testi sacri di varie religioni, e ovviamente, in fin dei conti Susana Lopez del Toro è Spagnola, una copia del Don Chisciotte talmente piccola da essere addirittura finita nel Guinness dei Primati. Tra i pezzi più evocativi anche un'intera biblioteca da viaggio del XIX secolo, perfettamente conservata in piccoli astucci, o alcuni libri che a malapena supera il centimetro di altezza. Fra le curiosità più rilevanti che il visitatore può incontrare in questa mostra c'è sicuramente un volume in pergamena sulla vita di Tommaso da Kempis, stampato a Firenze nel 1530 le cui dimensioni non superano gli 8 centimetri. O un messale tedesco del 1613 alto solamente 4 cm. Inoltre si possono contemplare alcuni esempi di codici minuscoli con manoscritti originali di piccolissime dimensioni. La parte più importante della mostra vede i libri stampati fra il XVII e il XIX secolo, che fu poi l'epoca di questo tipo di libri, presentando edizioni di carattere religioso, per l'infanzia e per le donne, tanto nel loro aspetto educativo quanto in quello ludico. Almanacchi, libri di musica, dizionari, raccolte di poesie, biografie, trattati di storia, propaganda politica... in totale in questa mostra si possono vedere un migliaio di esemplari in più di 15 lingue differenti ed in tutti i tipi di rilegatura: dall'abecedario che misura 2 per 2 millimetri che è l'edizione stampata (non riprodotta con processo fotografico) più piccola del mondo ad una Bibbia che misura 5 per 5 millimetri o un Corano di 2 per 1,5 centimetri, anch'esso considerato il più piccolo realizzato fino ad ora. E le 30 edizioni più piccole del Don Chisciotte stampate fino ad oggi; o l'opera completa di Shakespeare in 40 volumi della dimensione di una scatola di fiammiferi... La mostra è arricchita da piccoli diorama, modellini e curiosità che ne fanno un'esposizione didattica, attraente e molto originale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Favole al telefono

Il progetto Favole al telefono (il riferimento al noto titolo del libro di Rodari è voluto col fine di rimandare immediatamente al mondo del libro per ragazzi), rivolto ad un pubblico giovane, è un’installazione interattiva che vuole essere un incentivo alla lettura. L’installazione è pensata principalmente per essere esposta in biblioteche o spazi adiacenti/vicini ad essa ma può essere ospitata in qualsiasi spazio senza nulla togliere alla sua essenza, valenza e fruibilità.

Favole al telefono è composto da diverse installazioni interattive: alcune accessibili singolarmente e altre accessibili in piccoli gruppi.Ogni singola installazione è nominata visibilmente con il titolo di un libro prescelto (ovviamente ogni postazione è legata ad un titolo diverso) ed è composta da un vecchio telefono e da un monitor riparati da una scenografia che ricorda postazioni telefoniche pubbliche.

Nel momento in cui il bambino alza la cornetta del telefono e la porta all’orecchio si aziona il video dove compare l’autore, l’illustratore o l’editore che si presenta e racconta, rivolgendosi al bambino (che ascolta il racconto al telefono), storia e aneddoti sulla genesi di quel libro dopodiché, augurando “buon ascolto”, parte la voce narrante che legge il libro sulle immagini che lo illustrano, montate in sequenza.Dopo una durata di qualche minuto la storia si interrompe e ricompare a monitor l’autore che, sempre rivolgendosi al bambino, lo invita -nel caso sia interessato alla scoperta del finale della storia- a rivolgersi alla bibliotecaria o alla libreria di quartiere per poter continuare la lettura direttamente sul libro in “carne e ossa”.

Mani, uMani e aniMani

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Mani, uMani e aniMani
Le mani nei libri di Mario Mariotti

Una mostra dedicata all'arte di Mario Mariotti di trasformare le mani in animali e personaggi fantastici. Libri, fotografie, disegni e video raccontano la creatività sorprendente e coinvolgente dello scomparso artista fiorentino.

Russi (RA) ex Chiesa in Albis 15 maggio / 13 giugno 2010

 

Mani dipinte che si trasformano straordinariamente in elefanti, papere, zebre e poi diventano calciatori, orchestranti o atleti. La mostra raccoglie foto, video e una selezione di circa 80 opere e bozzetti originali provenienti dalla collezione privata della Fondazione Mariotti e si articola e sviluppa facendo perno su alcuni libri pubblicati dall'artista. Due video completano l'esposizione: Karnival, che mostra mani-animali mentre si travestono per il Carnevale e Solemani (vincitore del Premio Tucano d'Oro per la Pubblicità a San Paolo del Brasile nel '90) dove musicisti-mani di un'insolita orchestra si disperano perché non riescono a suonare a tempo. E poi gli spot pubblicitari realizzati da case di produzione di Tokio per la TV giapponese.

Viaggio all'interno
di un gigante

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Viaggio al’interno d’un gigante:

alla scoperta di Rabelais medico

Museo Rabelais, La Dévinière (F), settembre 2008 / giugno 2009

 

« Viaggio all’interno d’un gigante: alla scoperta di Rabealis medico » è una mostra che evoca gli sretti legami che univano lo scrittore alla medicina* attraverso un allestimento scenografico di Claudio Ballestracci, Raffaele Bassetti, Fabrizio Fabbri, Mauro Monaldini e Davide Reviati dell’insieme dei più di 300 mq delle grotte di tufo sottostanti il Museo Rabelais.

Cosi come Rabelais stesso, nel capitolo XXXII del Pantagruel, entra nella bocca del gigante e ne scopre gli organi, la mostra invita il pubblico a intraprendere un « viaggio organico » alla scoperta dell’aspetto medico e divertente dell’opera di Rabelais.

In una prima parte del percorso, il pubblico, percorrendo delle arterie/corridoio, si immergeva nella scienza medica del XVI sec. Passando fisicamente attraverso rappresentazioni anatomiche, immerso in un suggestivo ambiente sonoro, penetrava nel laboratorio di Rabelais e trovava fra gli alambicchi, i grandi maestri Ippocrate e Galieno, riferimenti fondamentali per gli studi di Rabelais, Con l’intento di far scoprire al pubblico l’importanza che ha avuto la medicina per l’opera di Rabelais, la mostra offre estratti sonori della sua opera. Inoltre, in una seconda parte del percorso, uno spazio ludico presentava installazioni interattive che permettevano ai visitatori di divertirsi con episodi come quello della battaglia di Frate Jean, Panurge allo spiedo, la descrizione di Quaresmepreenant o della testa tagliata di Epistemon.

L’aspetto ludico e quello medico son ben miscelati all’interno di questo percorso/scoperta che fa leva sulla curiosità del visitatore e sul suo umorismo, con lo scopo di allievargli i mali, così come pensava Rabelais a proposito del ‘riso medicamentoso’.

 

* François Rabelais, nella sua opera, non rinnega la propria formazione e la sua pratica di medico, anzi, l’importanza della medicina nella sua vita giustifica il ruolo del sapere medico all’interno della sua creazione letteraria. E la scienza medica viene usata per fini comici come ad esempio nella stupefacente descrizione del flemmatico e melanconico Quaresmeprenant. In Pantagruel é stata la pratica chirurgica a ispirare il divertente massacro dei nemici da parte di Frate Jean e, più generalmente, l’anatomia chirugica ha una parte di notevole importanza all’interno del romanzi rabelaisiano.

Benvenuti a Thélème!

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"Benvenuti a Thélème!"
Viaggio nell'utopia rabelaisiana

 

L'idea madre di questa mostra è quella di far entrare il grande pubblico all'interno dell'abbazia di Thélème, utopia letteraria immaginata da François Rabelais negli ultimi capitoli di Gargantua. Questa abbazia "chiamata desiderio", secondo l'etimologia greca, è costruita sul rovesciamento dei valori e delle regole monastiche. I telemiti sottostanno alla regola "fa ciò che vuoi " ed ognuno cerca di fare ciò che piace a tutti e che piace a ciascuno. Thélème fece anche coincidere felicità e libertà e conciliare desiderio umano e aspirazione spirituale. Ma bisogna prender sul serio il sogno di Thélème ? In questo episodio, come in tutta l'opera di Rabelais, l'umorismo è sempre presente per divertire il lettore ma anche per denunciare e criticare. È questa dimensione di gioco che ha ispirato la mostra "Benvenuti a Thélème !". I vsitatori sono invitati a entrare fisicamente nell'universo di Thélème, reinterpretato da artisti del ventunesimo secolo : dopo aver varcato la porta d'ingresso dell'abbazia, si possono indossare i vestiti dei telemiti e, immersi in un suggestivo ambiente sonoro (suoni della vita interna dell'abbazia miscelati ad estratti di testo dell'opera di Rabelais), scoprire le creazioni degli artisti : Claudio ballestracci, Enrica Campi, Coco Texedre, Massimo Voghera. Ognuno dei cinque artisti ha messo la propria poesia al servizio dell'evocazione di questa utopia rabelaisiana lavorando con materiali diversi quali il rame, la ceramica, la cartapesta o la luce.

 

 

 

 

 

 

 

 

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